Lettera al governo per garantire il diritto a spostarsi in sicurezza
A seguito dell’emergenza coronavirus molte attività commerciali hanno chiuso, volontariamente o a seguito dei recenti provvedimenti nazionali, perché slegate da filiere produttive considerate strategiche in questo momento. Qualche giorno fa abbiamo amaramente scoperto che la riparazione di biciclette ricade fra quei settori non essenziali a causa del codice ATECO con cui è registrato il comparto, ovverosia il 95.29.02 “Riparazione di articoli sportivi (escluse le armi sportive) e attrezzature da campeggio (incluse le biciclette)”.
Anche noi troviamo giusto che sia salvaguardata la salute dei lavoratori. Ma pensiamo che mai come in questo momento si sia reso palese come il mondo politico – e un pezzo di società – guarda alla bicicletta: uno strumento ludico, per chi va a fare una scampagnata o per chi si allena. La realtà oggigiorno è ben diversa: una bicicletta spesso è l’unico mezzo di trasporto che una persona possiede per andare a lavoro, spostarsi con i bimbi piccoli, recarsi a una visita medica o caricare la spesa, cioè gli unici spostamenti permessi in questi giorni di crisi sanitaria.
Per altri ancora la bicicletta è il vero e proprio mezzo per lavorare, pensiamo ad esempio ai ciclo-fattorini, una categoria che già si muove in un campo scarsamente tutelato. Se il tuo mezzo di lavoro (e di sostentamento) è guasto o rotto e non hai un luogo con dei professionisti che ti possano aiutare a ripararlo… quale alternativa ti rimane? Per il momento pare che bisognerà aspettare almeno fino al 3 aprile…
Nel frattempo molte associazioni legate al mondo della bicicletta hanno deciso di scrivere al governo per fare includere la riparazione bici tra le attività economiche essenziali. L’Altra Babele ha deciso di aderire a questa lettera, di cui trovate il testo integrale qui di seguito:
Egr. On.le Stefano PATUANELLI
Ministro dello Sviluppo Economico
gabinetto@pec.mise.gov.it
urp@pec.mise.gov.it
e p.c.
Egr. On.le Roberto Gualtieri
Ministro dell’Economia e delle Finanze
mef@pec.mef.gov.it
Gent.le On.le Nunzia Catalfo
Ministro del Lavoro e della Politiche Sociali
gabinettoministro@pec.lavoro.gov.it
Oggetto: richiesta di riconoscimento delle attività di riparazione di biciclette quali servizi essenziali esonerati dall’obbligo di chiusura, ed inserimento del rispettivo codice Ateco 95.29.02, relativamente alla suddetta attività, nell’allegato 1 al D.P.C.M. del 22 marzo 2020.
Le su intestate Associazioni sono qui a rappresentare quanto segue.
- Il D.P.C.M. del 22 marzo 2020, pubblicato in GU Serie Generale n.76 del 22-03-2020, rubricato “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6”, reca misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale,
- All’art. 1 comma 1 lett. a) è stabilito che “sono sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle indicate nell’allegato 1 e salvo quanto di seguito disposto”;
- Nell’elenco delle attività ritenute essenziali, di cui all’allegato 1 del predetto DPCM del 22 marzo 2020, sono riportati i codici ATECO relativi alla manutenzione e riparazione, nonché commercio, di parti ed accessori di autoveicoli e motocicli, mentre non è inserito il codice Ateco 95.29.02 relativo riparazione delle biciclette;
- Detta esclusione dall’elenco delle attività essenziali appare profondamente discriminatorio per un’ampia parte della popolazione che ha scelto la bicicletta quale unico o prevalente mezzo di trasporto per tutte le proprie attività quotidiane, come andare a lavoro e/o svolgere le proprie attività necessarie previste dal decreto;
- L’intera categoria dei corrieri in bicicletta ad esempio, che utilizzano la bicicletta come strumento di lavoro, risulta danneggiata da questa esclusione, in quanto nell’ipotesi di rottura del mezzo o bisogno di manutenere lo stesso, si trova nell’impossibilità di provvedere alla sua riparazione;
- Vista l’esclusione in commento, appare pertanto necessario che si provveda alla integrazione dell’elenco dei codici ATECO inserendo nella lista quello relativo all’attività di riparazione di biciclette (95.29.02);
- La modifica richiesta risulta possibile alla stregua dello stesso decreto, laddove all’art.1 comma 1 lett. a) ultimo capoverso è stabilito che: “L’elenco dei codici di cui all’allegato 1 può essere modificato con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze”;
Atteso quanto sopra significato, le sottoscritte Associazioni
CHIEDONO
alle S.V.Ill.me la modifica dell’allegato 1 di cui al D.P.C.M. del 22 marzo 2020 pubblicato in GU Serie Generale n.76 del 22-03-2020 e l’inserimento del codice ATECO 95.29.02 relativamente alla riparazione delle biciclette, in quanto mezzo di trasporto essenziale per un’ampia fascia della popolazione e strumento di lavoro per i corrieri in bicicletta.
Sicuri di un Vs pronto riscontro, distinti saluti.
A.P.S. Salvaiciclisti Roma
Avv. Enzina Fasano, Presidente, l.r.p.t.
A.P.S. Salvaiciclisti Bologna
Simona Larghetti, Presidente, l.r.p.t.
Rete Vivinstrada
Alfredo Giordani, Presidente, l.r.p.t.
FIAB ONLUS
Alessandro Tursi, Presidente, l.r.p.t.
A.D.S. Napoli Pedala
Luca Simeone, Presidente, l.r.p.t.
A.S.D. Milano Bicycle Coalition
Marco Mazzai, Presidente, l.r.p.t
A.P.S. Legambici
Federico Del Prete, Presidente l.r.p.t
Bike to school
Anna Becchi, Rappresentante
FIAB Firenze Ciclabile Onlus
Luca Polverini, Presidente, l.r.p.t.
Alleanza Mobilità Dolce
Anna Donati, Portavoce
Fondazione Michele Scarponi Onlus
Marco Scarponi, Segretario generale, l.r.p.t.