
Una norma mal scritta che discrimina le due ruote. Via al ricorso formale al Giudice di Pace
Il tema della rimozione delle bici a Bologna è un argomento delicato.
Ovviamente bisogna preservare il decoro delle strade cittadine e non intralciare il passaggio degli altri utenti (genitori con passeggini, disabili con carrozzine, pedoni, ecc.) ma non devono neanche mancare gli stalli per una sosta sicura e ordinata così come la giusta informazione sulle operazioni di rimozione programmate.
L’amministrazione comunale – tramite l’Assessore alla mobilità Andrea Colombo – ha specificato che l’entità di queste sanzioni viene decisa a livello nazionale e che il Comune di Bologna ha provato a incidere sui costi che le persone multate devono sostenere eliminando la cifra da pagare per la custodia nel deposito.
Ma oltre a ciò è giusto equiparare l’intralcio creato da una bici mal parcheggiata a quello creato da un veicolo a quattro ruote?
Perché stando a quanto prevede la legge italiana oggi è così. Infatti se un motociclo o un ciclomotore posteggiati dove non dovrebbero possono pagare 40 euro (in virtù del minor intralcio causato dalle loro misure), il proprietario di una bici in divieto di sosta può ritrovarsi anche un verbale da 85 euro cui aggiungere le spese di rimozione del veicolo.
Per la normativa vigente infatti una bici rientra nella categoria “restanti veicoli” ai quali si applica la stessa multa di un’autovettura!
Una misura che disincentiva l’uso della bicicletta e spesso spinge alcuni ciclisti (comunque da biasimare) a rivolgersi ai soliti canali illegali pur di tornare a pedalare di nuovo. Oppure – anche peggio – a tornare all’uso dell’auto.
L’Altra Babele, assieme ad alcuni privati cittadini che hanno a cuore il problema, intende attivarsi con un ricorso formale presso il giudice di pace per riparare a una situazione decisamente ingiusta e anche poco sensata.
Per questo, chiunque abbia visto rimuoversi la propria bici e volesse seguire questo percorso può contattarci all’indirizzo mail: info@laltrababele.it oppure al numero di cellulare: 389 16 66 792 (dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 18:00).
L’Associazione è disponibile a sostenere i costi del ricorso.